Eccovi arrivate al terzo trimestre di gravidanza, mamme! Tra non molto le settimane saranno concluse e conoscerete il vostro bambino. Le sensazioni e le emozioni si alternano, dall’impazienza all’ansia, dalla paura alla felicità. In quest’ultimo scorcio di gravidanza (che va da 26 settimane e 3 giorni fino a 40 settimane) molti dei fastidi più o meno grandi dipendono dall’utero e dall’addome ingrossati. Mal di schiena, bruciore di stomaco, difficoltà a dormire, pubalgia, affanno, stitichezza sono in qualche modo collegati alla pancia. A causa dell’aggravarsi di tutti i dolori muscolari, legati principalmente ad alterazioni meccaniche e stati congestizi, l’osteopata è “l’amico” che potrà intervenire aiutando il corpo a drenare la linfa accumulata e allentare le tensioni fasciali che potrebbero compromettere il giusto equilibrio a livello dell’addome. L’osteopatia, attraverso manovre dolci e delicate, può essere un valido aiuto per eliminare le tensioni muscolari e alleggerire la pressione sugli organi schiacciati dall’utero, oltre per raggiungere un’armonia strutturale che distribuisca meglio i sovraccarichi delle strutture corporee.

Gli spazi cambiano

Durante l’ultimo trimestre di gravidanza aumenterà in modo considerevole il volume di utero, placenta e liquido amniotico, occupando spazio all’interno della pancia e obbligando organi e muscoli eventualmente a riposizionarsi in modo adeguato. Il diaframma, ad esempio, tenderà a sollevarsi e a contrarsi causando inizialmente un respiro più superficiale e frequente. Verso la fine della gestazione, invece, il piccolo si porterà sempre più vicino al canale di uscita e di conseguenza la pancia inizierà a scendere, il diaframma riacquisterà la sua corretta mobilità e i respiri diventeranno sempre più profondi fino a essere molto efficaci proprio per il parto. L’espansione dell’utero comporterà anche una compressione dello stomaco, con bruciori e acidità gastrica, uno schiacciamento della vescica, con un conseguente aumento del bisogno di urinare, e una pressione dell’intestino che molto probabilmente indurrà problemi di stitichezza. Dato che la pancia diventerà particolarmente prominente e il peso del bambino graverà sempre più a livello pelvico, la schiena andrà a inarcarsi per permettere il mantenimento dell’equilibrio posturale. Questa mutazione causerà nel frattempo alterazioni nel camminare, tensioni e trazioni dei tessuti su addome e inguine e una compressione sempre maggiore sulla vena cava. Quest’ultima potrebbe perfino generare un calo della pressione arteriosa, dando una sensazione di nausea e vertigini soprattutto da supini.

L’osteopatia: una valida amica durante la gravidanza

È particolarmente importante trattare i diaframmi che aiutano il resto dell’organismo ad adattarsi e favoriscono un corretto funzionamento dei visceri e una circolazione adeguata. Un diaframma che si muove correttamente e in sincronia con il pavimento pelvico permetterà di spingere in modo più efficace durante il parto, velocizzando il momento espulsivo e riducendo il rischio di grosse lacerazioni. Affidarsi ad un osteopata specializzato durante la gravidanza aiuta a ridurre e limitare i dolori che accompagnano la gestazione, ma anche a migliorare gli adattamenti posturali, favorendo così un parto più sereno e veloce. Un eventuale parto non fisiologico potrebbe comportare lacerazioni, lungo travaglio, emorragie. Inoltre, potrebbe avere anche effetti sul bambino che potrebbero manifestarsi alla nascita oppure a distanza di tempo come per esempio la plagiocefalia, difficoltà nella rotazione del collo, lussazione o frattura della clavicola, disturbi del sonno. È bene porre l’accento, infine, quanto sia importante, soprattutto in quest’ultimo periodo, farsi seguire anche da una brava ostetrica per verificare l’andamento della gravidanza, controllare la posizione del bambino e ipotizzare l’evoluzione del parto.

I principali sintomi del terzo trimestre

Il pancione sta raggiungendo la sua massima espansione e ciò può contribuire a determinare alcuni disturbi tipici del periodo come i bruciori di stomaco, lo stimolo a fare la pipì e le gambe gonfie. Altri sintomi che possono sorgere durante il terzo mese di gravidanza sono:

  • Dolore al pube
  • Edema agli arti inferiori
  • Emorroidi
  • Perdita di equilibrio
  • Dolore lombare, associato anche a radicolopatia
  • Stitichezza
  • Reflusso gastro-esofageo
  • Dolori al coccige
  • Rigidità della dorsale
  • Dolori al collo
  • Ernia iatale

Cosa mangiare in gravidanza

L’alimentazione è fondamentale. Fin dal primo trimestre, adottare e mantenere uno stile di vita che sia il più sano possibile, è molto indicato, seguendo i consigli di un nutrizionista specializzato che possa accompagnare al meglio la futura mamma durante la gravidanza. Ecco alcuni suggerimenti su cosa mangiare durante il terzo trimestre. Assumere:

  • Alimenti ricchi di potassio e magnesio (zucchine, patate, fagiolini e pinoli) che hanno una funzione miorilassante e conciliano il sonno. Indicati soprattutto la sera
  • Verdure crude che riducono la ritenzione idrica e l’infiammazione dei tessuti. Sono considerate un ottimo alimento perché presentano acqua di vegetazione che è molto diuretica e diversa da quella che normalmente beviamo. Si raccomanda di lavare molto bene le verdure

Toxoplasmosi in gravidanza

Man mano che la gravidanza si avvicina al termine, i rischi di contagio di Toxoplasmosi nel bambino aumentano ma diminuisce la probabilità che l’infezione provochi dei danni. L’esame toxoplasma si esegue tra le settimane da 28+0 a 32+6. È una malattia abbastanza comune, il cui contagio avviene principalmente attraverso l’ingestione diretta di un protozoo, il Toxoplasma gondii che può trasmettersi all’uomo attraverso gli animali, in particolare i gatti, il cibo, carne cruda di maiale e di pecora, vegetali contaminati da feci di gatto. Nelle donne incinte il parassita può passare al feto attraverso la placenta e provocare un aborto nelle prime settimane di gravidanza o problemi di ritardo mentale a carico del feto. Tra i principali sintomi si rilevano: dolori muscolari; gonfiore dei linfonodi; mal di testa: febbre; stanchezza e mal di gola.

Perdite bianche in gravidanza

Le perdite bianche sono assolutamente fisiologiche se compaiono senza altri sintomi, in particolare prurito e bruciore. Nella maggior parte dei casi non destano preoccupazioni per la mamma e per il bambino, soprattutto se si tratta di secrezioni vaginali. Le perdite, però, possono essere di diverso tipo (lattiginose, trasparenti, acquose e grumose) e possono avere cause differenti, osservarne il colore (bianche, gialle o trasparenti) può essere di aiuto. Se sono trasparenti o biancastre sono innocue e non è dunque necessario fare nulla qualora si presentino. È bene consultare il ginecologo se sono tendenti al verde o al giallo bianche di consistenza densa (simile a ricotta) o sono maleodoranti.

Controlli ed esami nel terzo trimestre di gravidanza

Dalla 28a settimana si parla di terzo trimestre di gravidanza. In questo periodo prosegue lo sviluppo del bambino ed è importante che la futura mamma aderisca al percorso assistenziale, attenendosi alle visite e agli esami prescritti, allo scopo di identificare le situazioni che necessitano di un’assistenza diversa da quella prevista per la gravidanza a basso rischio.

Il Servizio Sanitario Nazionale offre gratuitamente a tutte le donne, nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza, le prestazioni per il controllo della gravidanza fisiologica che, oltre alla visita ostetrica, prevedono una serie di esami finalizzati a valutare anche lo stato immunitario e a identificare eventuali condizioni che possono influire negativamente sulla gravidanza. In questo periodo, per prepararsi consapevolmente al parto, alla nascita e al puerperio, il Servizio Sanitario Nazionale offre alle donne e alle coppie il corso di accompagnamento alla nascita, organizzato dai servizi territoriali o dai punti nascita.

L’elenco degli esami del terzo trimestre di gravidanza da fare prevede:

  • Emocromo completo
  • Anticorpi anti-eritrociti (Test di Coombs indiretto), solo nelle donne con fattore Rh negativo
  • Toxoplasma anticorpi IgG e IgM, solo nelle donne risultate ricettive (non prevista dal SSN, ma test consigliato)
  • Rubeotest, se recettivo
  • CMV (non previsto da SSN)
  • PT, PTT, Fibrinogeno
  • Virus HBV
  • HCV
  • Treponema Pallidum
  • Virus Immunodeficienza acquisita (HIV 1-2),
  • Esame completo delle urine
  • Esame colturale delle urine (urinocoltura)
  • Tampone rettale e vaginale per streptococco Beta-emolitico gruppo B