Da tempo ormai il corpo umano non è più visto come un semplice contenitore di organi ma ha preso forma l’idea di un sistema le cui componenti fisiche e psicologiche dialogano in continuità alla ricerca dell´equilibrio.
A conferma di questo non è raro trovare chi, per sintomi vari, trova nel trattamento dell´apparato stomatognatico una soluzione ai propri disagi, grazie a professionisti capaci di riconoscere le correlazioni tra parti del corpo apparentemente distanti.
Scopo di questo scritto è quello di presentare alcuni concetti base per comprendere con facilità perché denti e postura sono collegati e cosa può succedere se la loro relazione non è funzionale.
Questi aspetti sono supportati da molte evidenze cliniche, ma da un ridotto numero di lavori scientifici e quindi non vanno prese come soluzione di tutti i mali.
Non è un segreto che il settore che vede i denti protagonisti è ricco di svariate e stravaganti proposte, spesso molto onerose e, a mio avviso, suggerite con troppa facilità anche a chi di fatto ha solo alcuni problemi estetici.
È comunque certo che una scorretta occlusione dentale, valutabile grazie all´odontoiatra, e meglio se integrata da un approccio osteopatico, è in grado di stimolare attraverso le vie nervose un´attivazione anomala dei muscoli della masticazione: questi sono inseriti all´interno di catene muscolari che grazie a recettori contribuiscono alla gestione del sistema posturale. E´ possibile quindi capire come, da un semplice precontatto dentale, si possa creare un disturbo continuo, frutto di informazioni incoerenti tra loro che arrivano alle centraline responsabili dell’equilibrio del corpo umano.
Da qui è possibile l´avvio di problematiche di ogni tipo: da quelle vestibolari a quelle tipicamente ortopediche o psicologiche, come diretta conseguenza del tentativo del sistema nervoso di cercare la miglior soluzione per gestire le informazioni che riceve dall´esterno.
Spesso inoltre questi aspetti occlusali generano sia un utilizzo anomalo dei muscoli della masticazione che un disequilibrio dell’assetto delle ossa del cranio, facilitando in alcuni casi la stimolazione di nervi cranici che decorrono tra i numerosi forami.
La conoscenza di questi aspetti sono caratteristica dell’osteopata che mette in azione attraverso le sue abilità palpatorie.
I sintomi di queste attivazioni anomale sono diversi e arrivano a colpire vari distretti corporei in molte funzioni: per questo un problema all´apparato stomatognatico può contribuire all´instaurarsi di mal di schiena, problemi viscerali, senso di pesantezza degli arti, emicrania, ronzii alle orecchie, aritmie cardiache, dolori del trigemino, perdita dell´equilibrio, stanchezza cronica e disagi psicologici.
Questi aspetti, se ben gestiti dalla collaborazioni di diverse figure professionali, regalano parecchi sollievo a chi soffre di disturbi a carico di questo sistema.
Infine ricordo a chi presenta alcuni di questi disturbi di non dimenticare di portare la questione all’attenzione del proprio medico curante così da escludere altre implicazioni.
“Per curare il corpo umano è necessario conoscere la totalità delle cose”
Ippocrate
Scrivi un commento