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Introduzione
L’attività sportiva è fondamentale per il corretto sviluppo neuro-psicomotorio dei bambini. La sedentarietà, infatti, è un nemico per la loro salute. Tuttavia, quando si parla di agonismo in età di sviluppo, ci sono dei rischi che i genitori devono conoscere, ma di cui spesso non vengono informati.
Le cartilagini di accrescimento sono punti deboli nella struttura muscolo-scheletrica dei bambini in crescita, e bisogna tenere conto di questo aspetto. Inoltre, nel caso delle bambine, bisogna considerare le complesse influenze ormonali sullo sviluppo e viceversa. Ogni sport comporta dei rischi intrinseci, ma l’agonismo amplifica notevolmente questi rischi.
L’obiettivo di questo articolo è di sensibilizzare i genitori su questo argomento, consentendo loro di fare scelte consapevoli nell’interesse della salute dei propri figli.
Rischi per il tessuto connettivo
Il tessuto connettivo, che include cartilagini, tendini e legamenti, è particolarmente vulnerabile durante lo sviluppo. Ad esempio, atterrare con la forza di un salto mortale su un piede nudo può causare uno stress enorme, soprattutto sull’inserzione del tendine d’Achille.
Durante lo sviluppo, le giovani ginnaste possono incorrere in diverse patologie legate al tessuto connettivo. La malattia di Sever è un’infiammazione dell’apofisi calcaneare, un’area di ossificazione separata dal calcagno, causata dalla trazione del muscolo gastrocnemio. Altre osteocondrosi del piede includono la malattia di Iseline e la malattia di Koehler I e II.
Un altro problema comune è rappresentato dal Morbo di Osgood-Schlatter, un’osteocondrosi apofisaria tibiale che colpisce gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni. Questa sindrome si manifesta con dolore al ginocchio dopo l’allenamento, ed è causata dalla contrazione ripetitiva del muscolo quadricipite e dalla tensione del tendine rotuleo.
Allo stesso modo, la tendinite patellare, nota anche come “Jumper’s knee”, è una sindrome da sovraccarico dell’unità estensoria patello-femorale che può essere causata dalla contrazione esplosiva richiesta in sequenze come la rondata-flick-salto.
La sindrome da stress tibiale mediale è un’altra condizione che può interessare le giovani ginnaste. Questo disturbo è caratterizzato dal distacco del periostio, la membrana che ricopre le ossa, a causa di un eccesso di carico ballistico. Questa sindrome è particolarmente frequente in chi soffre di iperpronazione del piede.
Problemi legati a ossa e articolazioni
Le fratture da stress sono microfratture delle ossa causate da sollecitazioni eccessive e ripetute. Queste fratture rappresentano il 25% dei dolori alle gambe negli atleti e possono portare a deformazioni ossee irreversibili se non viene lasciato al metabolismo osseo il tempo di ripararle.
Nell’ambito della ginnastica artistica, il grado estremo di stretching richiesto per eseguire spaccate, ruote senza mani, e altre acrobazie, può causare distrazioni e strappi muscolari. Se lo stretching viene eseguito in modo scorretto, possono comparire cicatrici di tessuto fibroso al posto del tessuto muscolare, compromettendo la resistenza del muscolo stesso e predisponendolo ad ulteriori lesioni.
Inoltre, forzare un’articolazione come l’anca può causare danni permanenti, specialmente se si verifica un conflitto femoro-acetabolare. Questo conflitto si verifica quando la testa del femore entra in contatto in modo anomalo con l’acetabolo del bacino, portando a un’artrosi precoce e, nei casi peggiori, alla necessità di un intervento chirurgico di sostituzione dell’anca.
La colonna vertebrale è spesso soggetta a problemi nella ginnastica artistica. Le patologie più temute sono la spondilolisi e la spondilolistesi. La spondilolisi è una frattura che interrompe l’istmo della vertebra, mentre la spondilolistesi è lo “scivolamento” di una vertebra sopra l’altra. Quest’ultima patologia è particolarmente temuta perché può peggiorare nel tempo e a volte richiede la fine dell’attività sportiva.
Inoltre, la ginnastica artistica richiede una posizione artistica con il sedere in fuori, che può portare a un’iperlordosi lombare. Questa posizione, se mantenuta nel tempo, può causare una postura alterata della colonna vertebrale e aumentare il rischio di lombalgia cronica.
Metabolismo e sviluppo
La cosiddetta “triade dell’atleta” è una sindrome che colpisce le giovani atlete ed è caratterizzata da un disordine alimentare, amenorrea (mancanza di ciclo mestruale) e osteoporosi. Questa sindrome è sottodiagnosticata e può avere conseguenze devastanti per la salute delle giovani atlete.
Un’alimentazione disordinata o inadeguata al grande consumo energetico richiesto dall’attività fisica intensa può portare alla perdita di massa ossea e all’insorgenza precoce di osteoporosi. Inoltre, può alterare l’asse ormonale sessuale, causando amenorrea ipotalamica.
Ci sono preoccupazioni riguardo all’effetto dell’allenamento intensivo sulla crescita e lo sviluppo dei bambini, in particolare nella ginnastica artistica. Alcune osservazioni fanno pensare che l’agonismo possa influenzare l’altezza degli atleti e comportare problemi ormonali, soprattutto nelle giovani atlete.
Uno studio italiano ha evidenziato che una prolungata partecipazione agli allenamenti e alle competizioni di ginnastica artistica può alterare il normale pattern di crescita temporale delle ginnaste, a prescindere dal loro livello competitivo.
Tuttavia, una revisione della letteratura condotta dalla Scientific Commission of the International Gymnastics Federation (FIG) ha affermato che non ci sono evidenze sufficienti per dimostrare che l’attività intensiva di ginnastica artistica influenzi l’altezza degli atleti, la lunghezza degli arti o la crescita e la maturazione puberale. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per valutare l’effetto dell’allenamento intensivo sul sistema endocrino.
L’importanza dell’osteopatia nella prevenzione e cura degli infortuni
La ginnastica artistica è uno sport che richiede un’attenzione particolare alla prevenzione degli infortuni, soprattutto durante la fase di sviluppo dei bambini. In questo contesto, l’osteopatia gioca un ruolo fondamentale nel supportare questa fase critica.
Un osteopata esperto deve conoscere le patologie legate alla crescita e saper identificare i rischi. In collaborazione con allenatori e medici, l’osteopata è in grado di valutare le sovraccariche sulle strutture interne ed esterne del corpo, comprese quelle emotive.
L’osteopata non cura direttamente i problemi legati alla crescita, ma è in grado di valutare le tensioni dei tendini, le salienze ossee e i muscoli, individuando eventuali problemi. Questa peculiarità è molto apprezzata dalle giovani atlete, in quanto il trattamento osteopatico favorisce la percezione del loro corpo e li aiuta a capire quando qualcosa non va.
Personalmente, collaboro con il Centro di Medicina dello Sport a Pavia, in particolare con la Dott. E. Longa, e ho potuto constatare l’importanza della collaborazione tra l’osteopata e il medico nello sviluppo e nella protezione dei giovani atleti.
Conclusioni
La ginnastica artistica non è un’attività da demonizzare, ma è importante che i genitori siano consapevoli dei rischi associati all’agonismo, soprattutto durante la fase prepuberale dei bambini. È compito degli allenatori e delle società sportive ridurre al minimo questi rischi e informare i genitori su eventuali sintomi o dolori che possono manifestarsi.
Queste ultime dovrebbero incoraggiare la collaborazione con ogni figura competente per mettere a disposizione di tutti i propri atleti sostengo, in particolar modo nell’ età evolutiva.
La diagnosi di eventuali patologie è di competenza medica, e il medico sportivo è il professionista più adatto per affrontare questi problemi. Tuttavia, l’osteopata esperto può supportare il percorso di cura, valutando le sovraccariche del corpo e contribuendo alla percezione del corpo da parte delle giovani atlete.
La salute dei bambini è una priorità, e la prevenzione degli infortuni e la cura adeguata sono elementi essenziali per garantire il loro benessere durante la pratica della ginnastica artistica.
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