I sentimenti e le emozioni sono, di fatto, un tutt’uno che condizionano e sono condizionate dalla nostra vita quotidiana. Pertanto da come viviamo pensieri e sentimenti dipende gran parte della nostra esistenza, della nostra socialità, del nostro successo e dunque anche la nostra salute ha molto a che vedere con il modo in cui ci poniamo per affrontarla. Così possiamo dire che il quarto pilastro della longevità si fonda sulla conoscenza di se stessi e sulla differenza tra quello che siamo oggi e quello che potremmo diventare domani.

Il Singapore – notizia degli ultimi giorni – per rispondere al rapido invecchiamento della popolazione ha aperto un centro sulla longevità all’interno dell’Alexandra Hospital, lo scopo è prolungare anni di vita sani in modo tale che le persone mantengano funzionalità e alta qualità di vita. Individui interessati a partecipare ricevono piani personalizzati per rallentare l’invecchiamento e l’insorgenza o arresto delle malattie. Questi piani personalizzati includono consigli sul tipo di attività fisica da svolgere e dieta da seguire. Sarà la prima clinica ambulatoriale finanziata con fondi pubblici in medicina della longevità a Singapore e forse nel mondo.

Quando si parla di longevità, infatti, non s’intende soltanto allungare la vita media ma arrivarci in un buono stato di benessere, attraverso una buona alimentazione e praticando attività fisica, perché la mente è preziosa, così come l’intelletto, ma se non abita in un corpo abile ed efficiente nulla può da sola. Oggi, oltretutto, utilizzando un calcolatore è possibile misurare all’età biologica e capire se stiamo indirizzando bene le nostre scelte.

La nostra longevità è sostenuta o minacciata dai nostri pensieri dalle nostre emozioni e dai nostri comportamenti?

Sembra proprio che la risposta sia affermativa. In un certo senso lo conferma un affascinante studio che ha seguito addirittura 600 persone per ben 75 anni. Uno degli studi più lunghi di questo tipo, molto interessante perché non si basa sulla semplice autovalutazione ma su quella degli amici. Si è visto che per come appariamo a loro, la nostra personalità è più corrispondente al vero rispetto al nostro auto-giudizio.

Che cosa emerge dagli studi? Il test sulla personalità

Sebbene i tratti della personalità auto-valutativi possano indirizzare il rischio di mortalità, nessuno studio ha esaminato se i propri amici possono percepire le caratteristiche della nostra personalità in modo da predire meglio il rischio di mortalità. I ricercatori dicono che “per verificare se i rapporti sulla personalità degli amici predicono il rischio di mortalità, abbiamo utilizzato i dati di uno studio longitudinale di 75 anni” (il Kelly/Connolly Longitudinal Study on Personality and Aging). “I circa 600 partecipanti – raccontano – sono stati osservati a partire dal 1935 fino al 1938, quando avevano circa 20 anni, e sono proseguiti fino al 2013. I partecipanti maschi, visti dai loro amici come più coscienziosi e aperti, hanno vissuto più a lungo, mentre la stabilità emotiva e la gradevolezza valutate dagli amici erano fattore di longevità per le donne. Le valutazioni degli amici erano migliori predittori di longevità, rispetto alle autovalutazioni della personalità, in parte perché potevano essere aggregate per fornire una valutazione più affidabile. I nostri risultati – terminano i ricercatori – dimostrano l’utilità dei rapporti degli osservatori nello studio della salute e forniscono approfondimenti sui percorsi attraverso i quali i tratti della personalità influenzano la salute”.

Mi è piaciuto molto scoprire i risultati di questo studio, ho approfondito e trovato anche quest’altra conferma. Se la personalità è importante, pare lo siano molto anche le caratteristiche che fanno di noi persone coscienziose e attente al futuro. Dal test seguente è possibile scoprirlo (tratto dal libro ‘The Longevity Project’). Rispondi alle seguenti dieci domande dando una tra queste risposte:

1 – del tutto inesatto
2 – moderatamente inesatto
3 – né giusto né sbagliato
4 – abbastanza giusto
5 – molto giusto

Domande
1. Sono sempre preparato
2. Lascio le mie cose in giro
3. Mi piace pianificare il mio lavoro fino nei dettagli
4. Faccio un casino di cose
5. Faccio le cose immediatamente
6. Spesso mi dimentico di rimettere via le cose al proprio posto
7. Mi piace l’ordine
8. Mi sottraggo ai miei doveri
9. Seguo un piano
10. Sono perseverante nella realizzazione del mio lavoro e dei miei obiettivi.

Punteggio per le domande 1, 3, 5, 7, 9 e 10: ogni riposta vale da 1 a 5 punti (un punto per ‘del tutto inesatto’, due punti per ‘moderatamente inesatto’, tre punti per ‘né giusto né sbagliat0’ e così via fino a cinque punti per ‘molto giusto’)
Punteggio per le domande 2, 4, 6 e 8: inverti l’ordine del punteggio (un punto per ‘molto giusto’, due punti per ‘abbastanza giusto’ e così via fino a cinque punti per ‘del tutto inesatto’).

Punteggio totale
Un punteggio da 10 a 24 indica un grado molto basso di coscienziosità (responsabilità, diligenza, attenzione), un punteggio da 37 a 50 suggerisce invece un alto livello di coscienziosità. Infine per verificare l’esattezza delle tue risposte chiedi al tuo coniuge o a un amico intimo di dirti che risposte pensano siano adatte a te, ti conoscono bene e forse sono più oggettivi nel valutare i tratti della tua personalità.

Che risultato hai ottenuto?
Parrebbe proprio che se vuoi vivere più a lungo la strada da seguire è quella di organizzarsi! Ora, credo che a questo punto possa farsi sempre più chiaro che la longevità è qualcosa di complesso, allo stesso tempo l’influenza genetica che di certo conta, pare non essere così giustificativo di tutto come troppo spesso nei nostri tempi moderni è riferito.

Proseguiamo il nostro viaggio, c’è tanto ancora da scoprire

Vi ho parlato di atteggiamento verso il futuro perché anche se abbiamo visto che il corpo racchiude la sintesi della nostra salute, per prendercene cura abbiamo bisogno di concettualizzare e prenderne coscienza, divenire consapevoli che la nostra “auto” la stiamo guidando noi, abbiamo tra le mani il volante per scegliere la strada. Consapevolezza dunque è una parola chiave così come l’atteggiamento, in una parola anglofona possiamo riassumere nel nostro MINDSET che è favorevole alla longevità se orientato alla crescita e alla curiosità.

Imparare le basi per costruire la piramide della longevità è possibile. Per aggiungere anni di qualità alla tua vita ti consiglio di leggere i cinque pilastri della longevità.