L’ambiente che ci circonda, comprese le relazioni, il lavoro, le abitudini di vita, determinano in qualche modo il nostro livello di benessere fisico e mentale. Il nostro habitat così come il nostro stile di vita sono importanti per la longevità. La salute delle persone è quindi fortemente correlata all’ambiente in cui vivono, ma poiché esso stesso è un prodotto complesso e multidimensionale, l’interazione di fattori ecologici, sociali, personali e culturali promuove lo sviluppo delle malattie legate all’età.
Esplorare questo tema in modo esaustivo ci richiederebbe come minimo alcune ore e decine di migliaia di parole. Lo faremo nei passaggi essenziali. Il primo parte dalla certezza che l’inquinamento atmosferico è causa diretta di milioni di morti premature in tutto il mondo, tra i 7 e i 9 milioni di persone, 500.000 solo in Europa. In Italia circa il 7% di tutte le morti annuali sono da ricondurre all’inquinamento, un numero che oscilla intorno alle 50.000 persone, numeri impressionanti. Il mio piccolo obiettivo, oltre a far prendere atto di questa verità, è quello di tenere il focus su salute e longevità per questo cito un paio di lavori scientifici particolarmente interessanti e incoraggianti.
L’impronta umana sull’ambiente naturale e le sue conseguenze per l’umanità sono molteplici perché l’essere umano provoca cambiamenti nei sistemi ecologici. Nello studio “Interazione tra verde residenziale e mortalità per inquinamento atmosferico”, i ricercatori dopo un meticoloso lavoro arrivano alla conclusione che è possibile mitigare almeno un poco gli effetti nefasti della qualità dell’aria inquinata con l’utilizzo intelligente del verde pubblico. Un chiaro segnale che ci si augura sia davvero colto da ogni amministrazione. Sul tema voglio farvi conoscere il pensiero di un grandissimo studioso botanico e divulgatore di casa nostra Stefano Mancuso. Vi lascio una sua intervista molto bella e una video intervista davvero interessante sulle piante e sulla nostra salute. Potrà sembrare qualcosa di bizzarro ma trascurare la natura, e in modo particolare le piante, significa perdere un alleato importantissimo.
Questo studio ha addirittura dell’incredibile. I ricercatori hanno sottoposto alcune persone a un test: per tre giorni dovevano passeggiare in un bosco per circa due ore al giorno, nel frattempo era misurata come si modificava la risposta immunitaria attraverso le cellule chiamate NK (Natural Killer), fondamentali per proteggerci dall’insorgenza dei tumori. Ecco cosa scrivono in sintesi: “I risultati indicano che un viaggio nella foresta ha aumentato l’attività NK, il numero di cellule NK e i livelli di proteine antitumorali intracellulari. L’effetto è durato almeno sette giorni dopo il viaggio”.
Dunque la natura è davvero preziosa e l’uomo moderno non solo l’ha trascurata ma sta contribuendo a distruggerla. Quindi, possiamo dire che noi, ambiente e natura siamo la stessa cosa, ma ce ne siamo dimenticati. Scivolando velocemente via dal pessimismo, non dimentichiamo che il tempo che ci rimane per invertire la rotta non è per niente molto. Se ti interessa puoi scoprirlo con il Clima Clock.
Anche se l’urbanizzazione è ormai una tendenza globale, sembrano esserci prove consistenti che le persone anziane preferiscano, ad esempio, la visione di ambienti naturali; che il camminare nella natura sia associato ad un maggior benessere, ad un miglior funzionamento cognitivo e una miglior salute mentale. Si comprende quindi come, ad esempio, il verde urbano sia stato più volte associato a livelli inferiori di malattie cardiovascolari come l’ictus. Per le persone anziane, quindi, gli spazi verdi urbani possono essere considerato un fattore protettivo contro l’invecchiamento accelerato e come fattore riparativo dopo l’insorgenza di un evento patologico. Tuttavia non tutti sanno che la relazione tra natura, salute e longevità è un vero e proprio connubio ed è veramente rilevante. L’aspetto peculiare che sancisce questo legame lo vediamo perfettamente espresso in quello che sono i suoi ritmi, denominati ritmi circadiani: veri e propri ritmi della salute. Scoprirete presto quanto mi sta a cuore il tema di questa sorta di orologio biologico, dovendo scegliere un solo aspetto per rappresentare la maggior tutela della nostra longevità non avrei dubbi. Le persone che non perdono la sincronizzazione con questi ritmi hanno una protezione abbastanza preziosa, rispetto a quella di cui disponiamo. Su questi ritmi ho strutturato un vero e proprio workshop esperienziale se ti interessa scoprilo leggendo: “Ritmi della salute”. Questa branca di studio mi affascina davvero tanto perché ci riguarda tutti e coinvolge a dir poco ogni istante della nostra vita. Coinvolge in modo diretto i seguenti aspetti della nostra salute:
1. Ritmo sonno veglia
2. Aspetti digestivi – microbiota intestinale
3. Assunzione di cibo e ingrassamento
4. Stress e stanchezza
5. Ansia e depressione
6. Performance fisica e fertilità
7. Predisposizione a molte patologie croniche
8. Pressione sanguigna e rischio cardiovascolare
Vi voglio lasciare un articolo che documenta ed esplora in modo scientificamente rigoroso la correlazione tra la salute umana e il disturbo dei ritmi. La ricerca si chiama: “Perturbazione circadiana e salute umana“.
È difficile sintetizzare quanto emerge visto la quantità d’implicazioni che ci sono dalla perdita di questi ritmi. Riporto un breve estratto delle conclusioni. “La scoperta delle basi genetiche dei ritmi circadiani, insieme alla scoperta che questo meccanismo genetico dell’orologio esiste in sostanza in tutte le cellule e tessuti e regola i processi e le vie metaboliche, immunitarie e neurali, ha cambiato radicalmente la nostra visione dell’importanza della salute circadiana in medicina. La medicina circadiana è un concetto relativamente nuovo, ma sta rapidamente guadagnando slancio in tutto il mondo. Parallelamente alla ricerca medica, vi è una chiara necessità di identificare biomarcatori clinicamente rilevanti, ma anche scalabili a livello di popolazione. Il rapido sviluppo della tecnologia per dispositivi indossabili e sensori ambientali, insieme all’intelligenza artificiale, ci consentirà di valutare i tempi circadiani di ritmi multipli a diversi livelli organizzativi per ottenere informazioni sull’interazione tra ambiente, comportamento e orologi centrali e periferici in salute e malattia”.
È straordinario il potenziale che si cela dietro questi ritmi ancora troppo sconosciuti, ecco perché ho organizzato un workshop esperienziale.
Imparare le basi per costruire la piramide della longevità è possibile. Per aggiungere anni di qualità alla tua vita ti consiglio di leggere i cinque pilastri della longevità.
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