Sappiamo bene che la certificazione da personal trainer non basta per raggiungere il successo. Questa e’ solo il primo gradino di un percorso impegnativo e al tempo stesso gratificante.
Per fare la differenza nel nostro lavoro è indispensabile mantenere un costante aggiornamento ed avere un bagaglio tecnico che spazia ampiamente nella vastissima “materia” del corpo umano.
Dobbiamo avere le idee chiare e valutare dettagliatamente da dove partire per aiutare il nostro cliente nel raggiungere il “suo successo”.
Vorrei introdurre un esempio pratico che in qualche modo possa essere utile per riflettere.
Naturalmente nessuno possiede un bagaglio di conoscenze illimitato e quindi istruttori, personal trainer, fisioterapisti o laureati in scienze motorie possono trovarsi impreparati su concetti di postura applicata all’allenamento.
Sicuramente il Personal Trainer laureato in scienze motorie dovrebbe possedere una cultura più ampia in questa direzione, ma chiunque acquisisca conoscenze, capacità ed esperienza col tempo ne diventa padrone.
Non dimentichiamo questo concetto perché potrebbe aiutarci nel superare la fase del “nessuno ci riconosce professionalmente” e ottenere i risultati che tanto meritiamo.
La nostra ipotetica cliente si rivolge a noi dicendo: “vengo in palestra da anni, faccio tanti esercizi e corsi per i glutei ma non sono soddisfatta. Tra l’altro spesso mi viene anche mal di schiena…”.
Sappiamo che obbiettivo dell’allenamento è tonificare la muscolatura dei glutei, ma naturalmente non basta allenare questi muscoli.
Diventa indispensabile conoscere la biomeccanica del bacino, della colonna vertebrale e saper valutare la mobilità dell’anca.
I Muscoli Glutei sono estensori dell’anca e, per contrarsi correttamente e quindi migliorare il loro trofismo è indispensabile che i flessori dell’anca non siano troppo accorciati.
Inoltre se la colonna lombare non possiede una corretta e fisiologica lordosi anche il miglior esercizio per la tonificazione dei Glutei sarà poco efficace.
Ecco perché solo se si ha una buona schiena si può ottenere un’ ottima tonicità dei muscoli glutei!
Questo non basta e troppo spesso oltre ad eseguire scorrettamente alcuni esercizi si scelgono esercizi sbagliati.
I glutei sono muscoli con il compito di reggere e spostare il peso del corpo verso l’alto. Se si esercitano con un peso troppo leggero non si stimola il loro trofismo.
Per capire meglio consideriamo che ad ogni passo il singolo gluteo regge l’intero nostro peso. Se una persona pesa 60kg ad ogni passo il gluteo contribuisce in modo molto importante a sollevare almeno 40-50kg!
Come ci appare tutto questo? Io direi strano
Camminando si sente poco, perché lo spostamento verso l’alto del nostro peso è di pochi centimetri. Se facciamo le scale tutto è molto più facile da comprendere.
Infatti nel caso delle scale ad ogni gradino il gluteo ci solleva verso l’alto esattamente della misura del singolo gradino e direi che la sensazione e’ diversa.
A questo punto chiediamoci: su e giù con un elastico o un pesetto alla caviglia può “sollevare” e tonificare il gluteo?
E’ importante conoscere l’anatomia della regione di cui stiamo parlando perchè ci ricorda che grande, piccolo e medio gluteo hanno funzioni differenti e possiamo riflettere sulla modalità in cui vengono attivati da un esercizio piuttosto che da un altro. Una banale estensione dell’anca fatta da in piedi o da sdraiati proni non sono la stessa cosa. Cambia il piano di 90° e quindi il carico gravitario modifica moltissimo l’intervento muscolare e quindi anche il carico articolare sulle strutture interessate.
In un caso (da proni) abbiamo una leva molto lunga ipotizzando fulcro L5/S1. La leva sarà tutta la lunghezza dell’arto inferiore.
Nel caso di esercizio in piedi sarà almeno di un terzo!
Nel secondo caso la base di appoggio sarà un solo piede quindi molto piccola e con la necessità di intervento di tutti i muscoli stabilizzatori per stare in piedi….
Nel primo caso i tre quarti di tutta la superficie corporea sono in appoggio…
Con poche osservazioni abbiamo subito evidenziato grandi differenze importanti.
Perché ci vuole una bella schiena?
Il tratto lombare, che nella morfologia normale è composta da 5 vertebre L1-L2-L3-L4-L5, deve formare un arco chiamato lordosi a concavità posteriore. Essa è fondamentale per un utilizzo corretto della muscolatura glutea durante lo schema della deambulazione bipede, dove L3 dovrebbe essere l’apice di questo”perfetto arco”.
Se viene meno questa forma i nostri glutei molto difficilmente presenteranno un buon trofismo.
Spesso poi la perdita della curva lombare è presente nelle persone che lamentano problemi alla schiena.
Questa caratteristiche purtroppo sono favorite in posizione seduta quando la lombare flette e viene meno la lordosi.
Dulcis in fundo molto spesso questi clienti lamentano di avere un addome insoddisfacente anche se non sono in soprappeso e quindi vengono assecondati inserendo nei loro programmi di allenamento “gli addominali”. Ma contrarre la muscolatura addominale riduce la lordosi e no lordosi no glutei tonici!
Allenare i muscoli addominali non è sbagliato. E’ sbagliato farlo sacrificando la lordosi lombare dando priorità alla “programmazione dell’allenamento” e dimenticando la fisiologia del nostro cliente!
Perdonatemi solo ora una provocazione.
In tutti i corsi dove si fanno esercizi per i glutei sinceramente di glutei “risaliti” non se ne hanno molte notizie…
Gli esercizi andrebbero progettati allora con criteri differenti.
La muscolatura glutea predilige una contrazione alternata (schema del passo nella camminata). Questo significa che se un gluteo si contrae, il contro-laterale si deve rilasciare (nel passo la gamba avanti rilascia il gluteo e quella dietro lo contrae)
Rimanendo con il peso su un piede il gluteo si contrae. Se facciamo contemporaneamente un esercizio per contrarre il gluteo contro-laterale questo gesto non verrà riconosciuto perché dato da uno schema motorio innaturale. Spesso capita che insistendo infiammiamo addirittura il nervo sciatico!
Chi ha provato a fare lo stesso esercizio o in piedi o a terra in ginocchio ricorderà di aver sentito molto “faticare” il gluteo della gamba ferma!
Teoricamente l’esercizio era per l’altra gamba… Proviamo ad eseguirlo con un po’ di accortezza e prudenza per fare le nostre valutazioni.
Uno dei nostri obbiettivi allora nasce da una constatazione.
Come un medico specializzato in ortopedia o fisiatria che studia da almeno 10 o più anni per sapere diagnosticare le problematiche articolari di ginocchia, spalle o schiene che siano, anche noi che le facciamo muovere dovremmo sapere molto bene come funzionano!
Formazione ed aggiornamento dovranno essere sempre priorità nel nostro percorso.
Buon Allenamento a tutti!
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