Fare o essere…
..Anche senza filosofeggiare troppo è possibile trovare differenze tra chi esercita questa splendida professione.
Sia chiaro non discuto i professionisti e quindi le loro indubbie competenze, come non è in discussione la tecnica osteopatica che quando ben applicata è sempre efficace.
Dico questo perché mi sento poco di “fare” e molto di “essere” un osteopata anche nel modo di vivere, infatti molti dei contenuti appresi in questi anni senza saperlo erano già parte del mio modo di vedere alcune cose.
Il percorso di studi in scienze motorie, alla base della mia formazione mi ha facilitato il compito e ha contribuito a farmi innamorare della fisiologia umana e di come questa si manifesti nella sua massima espressione durante il gesto motorio in tutte le sue forme.
L’osteopatia è definita in molti modi ma la sua essenza sta tutta nel comprendere che i suoi principi e fondamenti poggiano sul concetto di movimento e del suo ripristino quando questo viene perso.
IL MOVIMENTO è legato inequivocabilmente alla vita, dunque l’osteopata si prefigge di ripristinare o migliorare la possibilità di movimento di tutto il corpo umano, di ogni suo segmento, organo o cellula dove questo è venuto meno per permettere di mantenere e/o recuperare la SALUTE.
Piaccia o non piaccia l’ osteopatia non cura NESSUNA MALATTIA, ma ripristina e migliora la salute.
Può apparire un’ovvietà ma non è così.
Se così non fosse dovremmo vedere tecniche e branche osteopatiche per questa o quell’altra malattia.
I fondatori dell’osteopatia A.T. Still e W.Sutherland inequivocabili quando spiegano che l’osteopatia facilita e aiuta in tutti i problemi proprio perché ripristina il movimento dove questo è andato perso permettendo la naturale ed intrinseca AUTOGUARIGIONE che ogni essere umano possiede.
Nulla di esoterico, mai sperimentata una bella dormita contro un terribile mal di testa? Ginocchia sbucciate e segni scomparsi con il cambio di una sola stagione?
AUTOGUARIGIONE è tutto questo che naturalmente viene massimamente espresso quando il corpo è in perfetta armonia.
Ecco l’osteopata cerca di facilitare questa situazione.
Mal di schiena, cervicalgia, artrosi, lombalgia cronica, periartrite scapolo omerale sono i problemi che più di sovente le persone mi riferiscono ma anche gastriti, problemi di reflusso, colite, cefalea, colon irritabile, calcoli renali e stitichezza sono altrettanto spesso presenti nei racconti delle persone che vengono in studio.
Spessissimo questi sintomi sono correlati ma perchè direte voi?
Semplice perché il nostro sistema muscolo scheletrico è interconnesso con tutte le altre strutture anatomiche come visceri e sistema nervoso, il più delle volte sono proprio i muscoli con la loro dolenzia a spiegarci da dove arriva il problema.
Questi problemi diffusi e molto frequenti solo raramente restano solo sintomi, spesso sono vere e proprie patologie e per questo è necessario che sempre, insisto SEMPRE, siano inquadrate dal medico.
Successivamente si può intervenire, e badate, il loro risolversi non è merito dell’ osteopata ma del nostro corpo che a seguito delle manipolazioni ha ritrovato attraverso il movimento la sua miglior funzionalità.
Non sempre tutto questo è semplice, anzi la ricerca di come il meccanismo si è inceppato è affascinante e stimolante.
È sempre un’esperienza di crescita, ogni corpo ha qualcosa da insegnare, e di sicuro il saperlo ascoltare aiuta sempre la strategia manipolativa da adottare.
Ascoltare oggigiorno è molto difficile ma solo l’ascolto aiuta le nostre mani verso un trattamento efficace purché sia sempre vissuto in totale condivisione con la persona che mi si avvicina per avere un aiuto.
Stefano Pasotti D.O.
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