Avendo presente questa affermazione di due noti fisiologi di fama mondiale è possibile verificare il risultato di un qualsivoglia programma di dimagrimento
La bilancia da sola non basta a valutare il successo di una dieta.
Il corpo umano infatti risponde a precise leggi fisiologiche e, per valutare la modificazione del suo peso, è necessario sapere prima di tutto di cosa siamo fatti.
Semplificando al massimo possiamo dividere il corpo in 2 principali comparti:
- Massa Magra (acqua; muscolo, ossa Massa Cellulare);
- Massa Grassa.
Ancora meglio, possiamo effettuare la seguente suddivisione:
- Acqua totale;
- Acqua Extracellulare;
- Massa Magra (Massa cellulare o BCM -Body Cellular Mass);
- Massa Grassa;
- Massa Ossea.
Ipotizziamo il seguente esempio.
Prendiamo in considerazione una donna di 45 anni:
- altezza 160 cm;
- peso 68 kg;
- massa grassa corrispondente al 30% del peso.
Dopo una dieta di 4 mesi raggiunge il peso di 60 Kg perdendo quindi 8 Kg… ma di cosa?
Questa è la domanda a cui occorre dare risposta.
Perché se gli 8 kg persi fossero a carico dell’acqua e della massa cellulare il risultato sarebbe illusorio e purtroppo, soltanto temporaneo.
Il calo dell’acqua e dalla massa magra provocherebbe inoltre un’inevitabile diminuzione del metabolismo, cosicché non solo il peso verrà riacquistato in breve tempo ma di certo ad aumentare sarà proprio la massa grassa.
Facciamo un piccolo conteggio.
Abbiamo ipotizzato che la nostra signora quarantacinquenne abbia il 30% di massa grassa (circa 20 Kg), e il 70% di massa magra (4,8 Kg).
Continuando con l’esempio, è plausibile che gli 8 Kg persi con la dieta siano così suddivisi:
- 6 Kg a carico della massa magra;
- 2Kg a carico della massa grassa.
In questo modo avremo che la nostra signora avrà portato da 20 a 18 i suoi kg di grasso corporeo e a 42 il peso della massa magra con i seguenti risultati:
- peso: 60 kg;
- massa grassa: -2 Kg equivalente al 10% in meno (nessuna variazione del metabolismo);
- massa magra: -6 Kg equivalente al 13% in meno (variazione negativa e significativa del metabolismo basale).
Da tutto questo si capisce come un calo di peso prevalentemente a carico della massa magra sia deleterio in quanto incide negativamente sul dispendio energetico della persona.
Naturalmente esistono programmi di dimagrimento virtuosi, ma solo l’analisi seria e precisa della composizione corporea è in grado di valutarli.
Inoltre, anche se è ormai assodata l’importanza dell’attività fisica per chi vuole dimagrire, sappiamo bene che sarebbe un grave errore se fosse associata ad una quantità di cibo insufficiente.
L’efficacia dei risultati del dimagrimento è dunque ottenibile mediante un’attività fisica individuale abbinata ad un programma nutrizionale adeguato, da valutare tramite una costante misurazione della composizione corporea con l’utilizzo di strumenti come:
- Bioimpedenziometro;
- Metabografo;
- MISURE ANTROPOMETRICHE;
- MISURAZIONI PLICOMETRICHE.
Sappiamo ormai che non esiste la dieta miracolosa così come non esiste l’esercizio perfetto; esiste la persona, con le sue esigenze e caratteristiche soggettive.
A completamento di quanto sottolineato, un programma serio ed efficace non può non tenere conto della valutazione dei fattori di stress e della condizione psicologica della persona.
Ricordiamo per correttezza che trattare l’Obesità deve includere appropriato consenso medico, in quando spesso si associa a patologia e predisposizione a determinati fattori di rischio.
Le considerazioni non cambiano anzi, vanno concordate e condivise con il medico.
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