Sempre più spesso negli ultimi anni sentiamo parlare di autismo, ora chiamato disturbo dello spettro autistico (o ASD, acronimo inglese di “Autism Spectrum Disorder”), a causa della gamma di sintomi che varia per livello da individuo ad individuo. Un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite. Il trattamento osteopatico è una di quegli approcci concreti che può risultare utile nell’aiutare i piccoli a muoversi meglio e a migliorare le prestazioni sensoriali.
L’osteopatia sembra essere una modalità di trattamento sicura nella popolazione pediatrica quando viene somministrata da osteopati con esperienza, può aiutare ad attenuare i dolori causati dalle disfunzioni gastro-intestinali, molto spesso presenti in questi soggetti.
Qui a mio avviso la miglior definizione di cosa sia l’autismo scritta dal Prof Parisi, tra i maggiori
esperti in Italia.
I tre principali fattori di rischio
Gli studi epidemiologici dimostrano che i casi di Sindrome dello Spettro Autistico sono in crescita esponenziale, pertanto urge un programma di intervento di Sorveglianza sui determinanti di salute del bambino da prima del concepimento ai due anni di età. I tre principali fattori di rischio che contribuiscono all’autismo:
• genetico; forse come fattore predisponente anche se non vi sono ancora solide basi in questa direzione visto che l’aumentare esponenziale dei casi non può imputarsi esclusivamente ad un motivo genetico.
• ambientale;
• differenze nella biologia cerebrale.
Al momento non esiste cura all’autismo, ma si stanno studiando profondamente le manifestazioni tipiche di questo disturbo che sono soprattutto riguardanti l’interazione sociale, la comunicazione, il comportamento e la sensorialità alterata . Il bambino autistico, infatti, fa difficilmente amicizia con altri bambini, sta in solitudine e si esprime prevalentemente a gesti, dimostrando scarsa attenzione e debole concentrazione. Anche se ci sono farmaci disponibili per l’uso nella gestione dei comportamenti associati all’autismo, tra cui aggressività, autolesionismo e iperattività, non ci sono trattamenti medici di comprovato beneficio nel trattare le caratteristiche autistiche di base come i deficit sociali e di comunicazione.
Quali sono i sintomi dell’autismo
I primi sintomi di questa patologia si possono manifestare intorno ai 2-3 anni e sono estremamente variabili, sia per entità che per gravità. Ogni paziente rappresenta un caso ben distinto e diverso da qualsiasi altro. In generale, comunque, i sintomi distintivi e più comuni sono:
1. ritardo nello sviluppo del linguaggio;
2. ripetizione frequente di parole o frasi;
3. monotonia nel suono della voce e mancanza di espressioni facciali;
4. ripetizione di movimenti come un dondolio o il battito di mani;
5. eccessiva sensibilità a luci intense e suoni acuti;
6. disinteresse verso qualsiasi forma di interazione sociale;
7. mancanza di emotività;
8. tendenza a isolarsi;
9. scatti di aggressività improvvisi e senza motivo e tendenza all’invadenza;
10. sviluppo sopra la norma di potenziale cognitivo, memoria, capacità di calcolo, abilità musicali e matematiche;
11. mancanza di coordinazione nei movimenti.
12.difficoltà ad agganciare lo sguardo come segnale precoce che può allertare i genitori fina dai primi mesi.
In oltre sono pressoché sempre presenti dispercezione delle sensorialità, in questo direzione invito alla
lettura di questo bel contributo scritto da Elena Teodoridis esperta psicomotricista con cui collaboro.
Considerazioni sul cervello autistico.
Autismo: l’approccio osteopatico
L’osteopatia non può costituire una cura totale sul paziente affetto da autismo, ma può avvalersi dello strumento della manipolazione per ripristinare il corretto movimento impercettibile ma fondamentale delle ossa del cranio e del sacro e la corretta mobilità degli organi interni. In pratica, l’osteopatia ha dimostrato di migliorare le prestazioni sensoriali e motorie con problemi neurologici. Qui un’ottimo video del Prof V.Cozzolino con il quale mi sono formato, dove viene descritto il potenziale di cura dell’0steopia nei confronti dei bambini affetti da autismo.
Inoltre, gli studi di tecniche di medicina manuale simili in linea di principio all’osteopatia, tra cui alcune discipline come ad esempio Qigong e Tuina, hanno prodotto esiti favorevoli su una serie di caratteristiche autistiche fondamentali tra cui dominio sociale, linguistico, sensoriale, cognitivo e di cura di sé come misurato dalla Lista di controllo del comportamento di autismo (ABC) e misure di indipendenza funzionale per i bambini (WeeFIM).
Il trattamento osteopatico contribuisce al miglioramento della qualità generale del sonno, riducendo anche il tempo di addormentamento e i risvegli notturni.
Nella mia esperienza i migliori risultati si ottengono con lavori strutturati in team dove il pediatra
resta il referente ma fare sinergia tra l’osteopata, il neurologo, la psicomotricità e la famiglia è fondamentale.
Quest’ultima va sostenuta ed educata a somministrare stimoli sensoriali, motori e cognitivi specifici con continuità che permettono in sinergia con il lavoro degli specialisti, di concorrere concretamente alla qualità della vita di questi piccoli pazienti.
In termini più ampi ho scritto qui un contributo su come l’osteopata può essere un valido aiuto nei confronti dei bambini con alcune problematiche o meno.
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