L’aggettivo “funzionale” è stato spesso associato, nei tempi più recenti, a diversi concetti di training.
Riviste e siti del settore sono molto attente a questo nuovo modo di interpretare l’allenamento e la comparsa di percorsi, corsi, scuole e libri su questo argomento incuriosisce molto e porta chi lavora nel mondo del fitness ad interessarsene.
Tuttavia credo che chi si occupa di sport con fini prestativi si sia chiesto dove stia la novità. Esiste un allenamento che non sia funzionale?
Un preparatore atletico di qualsiasi sport, individuale, di squadra o di situazione dà per scontato che l’allenamento sia funzionale a qualcosa; ogni allenamento dovrebbe esserlo per lo sviluppo di una qualche capacità fisica, atletica, coordinativa, per qualche gesto specifico o per il recupero post infortunio.
Quindi perchè nasce la novità del functional training ?
LA FORZA DEL SETTORE FITNESS
Il grosso merito della diffusione di questa terminologia è dovuta all’incredibile forza di comunicazione che ha tutto il movimento del mondo del fitness. L’ ennesimo esempio di diffusione virale di qualcosa.
Vi ricordate gli esempi del passato? Aerobica, yoga, step, Pilates…
Ben arrivato anche all’ allenamento funzionale.
Cosa significa tutto questo?
Significa chiaramente che il settore del fitness attinge contenuti dalla fisiologia dell’ allenamento, li semplifica e li commercializza.
Personalmente sono contento quando si divulgano tecniche, discipline o metodi che stimolano le persone ad avvicinarsi all’ attività fisica ma preferirei che non si perdesse di vista l’obbiettivo finale.
Il rischio è quello di attrarre sempre il solito target. Ovvero quelli che in palestra già ci vanno.
La necessità di avere sempre nuovi inserimenti di queste discipline non rischia di creare un limite?
Il nostro amato settore stenta a trovare il coraggio per dare valore alle figure professionali e continua a delegare la fidelizzazione degli utenti alle novità.
L’ allenamento funzionale, come proposto nel fitness, a mio avviso gratifica più chi lo propone, sposta risorse e difficilmente ne attrae di nuove.
I sedentari a cui guardiamo come tanto ambiti potenziali clienti sono indifferenti a questo tipo di proposta.
Ancora una volta penso che il settore abbia perso un’occasione.
Facciamo in modo che l’ allenamento funzionale, che a differenza dei preparatori noi svolgiamo prevalentemente in palestra, sia veramente funzionale a qualcosa, per risolvere problemi, dolori, correggere posture o integrare attività.
Il potenziale come sempre è enorme ma serve la capacità di rendere anche questo allenamento personalizzato e quindi funzionale a qualcosa di specifico.
Il laureato in scienze motorie è la vera speranza per il futuro. Il suo bagaglio culturale gli permette di avere le basi per creare sinergia tra sport e fitness, mondi che sembrano affini ma restano distanti anni luce.
Allenamento funzionale sia, ma esercitiamoci a focalizzare obbiettivi, target e risultati. Perchè certamente le mode non sono l’obbiettivo ma chi lavora e ottiene successo ha sempre ragione!
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