La ricerca degli ultimi anni sta portando in evidenza quanto sia determinante per la salute riuscire ad incidere sullo stile di vita.
Purtroppo con altrettanta tempestività emergono evidenze sul fatto che ad essere colpiti dagli effetti negativi di sedentarietà, sovrappeso e stress sono addirittura 8 persone su 10. La situazione non è rosea.
Quali soluzioni si possono attuare?
Di certo possiamo affermare che la farmacologia non ha pronte tutte le risposte, o meglio ha dimostrato che non riesce a produrre farmaci in grado di contrastare questa epidemia.
Per ironia della sorte non esiste farmaco in grado di prevenire la malattia. Quindi?
Credo sia qui il nucleo di tutto.
La farmacologia negli ultimi anni ha fatto cose spettacolari sviluppando molecole efficaci prevalentemente orientate a risolvere problemi acuti e di urgenza, come del resto la stessa chirurgia. Purtroppo sul fronte di tutti i problemi cronici non si può certo dire che vi siano stati gli stessi risultati.
L’intervento sulla malattia in ogni caso vede continui nuovi traguardi raggiunti dalla medicina, ma se poniamo la questione valutando la qualità della nostra salute temo che dobbiamo accettare di vedere un inesorabile peggioramento.
Oggi anche la ricerca non ha più dubbi e ci mostra che la salute si raggiunge accettando di cambiare il nostro stile di vita.
Ancora una volta stiamo sottolineando cose ovvie.
Per proseguire ragioniamo su una ricerca del 2004, pubblicata dal Time, che mostrava come una buona parte delle malattie si sviluppano quando l’organismo in qualche modo si intossica a causa di stress eccessivo, junk food, sedentarietà, sovrappeso e depressione.
La scoperta è di enorme rilevanza visto che tutte queste situazioni, sia insieme sia singolarmente, se protratte nel tempo, creano un processo di infiammazione cronica definito dagli scienziati “killer silenzioso” perché nessuno di questi effetti negativi si vede o si sente fino a quando non si manifesta con una qualche patologia.
Sorprendente è la scoperta che situazioni di stress protratti nel tempo producono alterazioni chimiche e scompensi ormonali nell’organismo esattamente come l’obesità, la sedentarietà e la cattiva alimentazione.
Spesso questi sono tutti fattori compresenti.
L’evidenza scientifica è allarmante perché sottolinea come negli ultimi anni le persone sottoposte al rischio sono in costante aumento.
Alimentazione sana ed esercizio fisico possono diventare i nostri futuri farmaci.
Badate bene che questa ovvietà non basta a sistemare tutto.
Credo sia giunto il momento di riappropriarci della nostra vita. E’ il momento di dire basta, ma non si tratta di farlo in modo improvvisato.
Bisogna acquisire consapevolezza della potenza delle nostre armi e di saper applicare la posologia del farmaco più
potente del mondo. Si tratta di usare l’esercizio fisico come una pozione salva vita.
Non sto esagerando, perché la scelta dell’intensità, del momento della giornata, della tipologia di attività fisica da proporre è in grado di modulare la risposta ormonale del nostro fisico.
Il contrasto degli aspetti infiammatori avviene con la scelta di determinati cibi capaci di vincere la tendenza all’acidificazione del nostro corpo, ma è la sinergia con lo sforzo fisico che trasforma il cibo in un farmaco.
Non possiamo permetterci di ignorare la perfezione della macchina uomo e del suo straordinario funzionamento.
Allenamento deve diventare una parola preziosa per chi vuole stare in salute.
Se siamo pronti è l’occasione di dimostrarlo. Facciamo squadra con medici e nutrizionisti per conquistare la loro fiducia. Infatti non dobbiamo mai scordarci che il medico è sempre il nostro primo riferimento. Diventiamo il suo braccio operativo perché noi siamo gli unici in grado di stare in prima linea sul fronte della salute.
 

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